Nella via de' Serui in casa Giouanni Vespucci, hoggi di Piero Saluiati, fece intorno a vna camera molti quadri chiusi da ornamenti di noce, per ricignimento, & spalliera, con molte figure, & viuissime, & belle. Similmente in casa Pucci fece di figure piccole la nouella del Boccaccio, di Nastagio degl'Honesti, in quattro quadri di pittura molto vaga, e bella, & in vn tondo l'Epifania. Ne' monaci di Cestello a vna cappella fece vna tauola d'una Annunziata. In S. Pietro Maggiore alla porta del fianco fece una tauola per Matteo Palmieri con infinito numero di figure, cio è la assunzione di N. Donna con le zone de' cieli, come son figurate, i Patriarchi, i Profeti, gl'Apostoli, gli Euangelisti, i Martiri, i Confessori, i Dottori, le Vergini, & le Gerarchie, e tutto col disegno datogli da Matteo, ch'era litterato, e valent'huomo. Laquale opera egli con maestria, & finitissima diligenza dipinse. Euui ritratto appie Matteo in ginocchioni, & la sua moglie ancora. Ma con tutto, che questa opera sia bellissima, e ch'ella douesse vincere la inuidia; furono però alcuni maliuoli, & detrattori, che non potendo dannarla in altro: dissero che, & Matteo, & Sandro grauamente vi haueuano peccato in Eresia: il che se è vero, o non vero, non se ne aspetta il giudizio a me, basta che le figure che Sandro vi fece, veramente sono da lodare, per la fatica che e' durò nel girare i cerchi de' Cieli, & tramezare tra figure & figure d'Angeli, & scorci, & vedute in diuersi modi diuersamente, & tutto condotto con buon disegno. Fu allogato a Sandro in questo tempo vna tauoletta piccola di figure di tre quarti di braccio l'una; Laquale fu posta in S. Maria Nouella fra le due porte, nella facciata principale della chiesa nell'entrare per la porta del mezo a sinistra: Et euui dentro la adorazione de' Magi; Doue si vede tanto affetto nel primo vecchio; che baciando il piede a N. Signore, & struggendosi di tenerezza, benissimo dimostra hauere conseguita la fine del lunghissimo suo uiaggio. Et la figura di questo Re, è il proprio ritratto di Cosimo vecchio de' Medici: di quanti a' di nostri se ne ritruouano il piu viuo, & piu naturale. Il secondo, che è Giuliano de' Medici padre di Papa Clemente VII. si vede che intentissimo con l'animo, diuotamente rende riuerenza a quel putto, & gli assegna il presente suo. Il terzo inginocchiato egli ancora, pare che adorandolo, gli renda grazie; & lo confessi il vero Messia, è Giouanni figliuolo di Cosimo. Ne si può descrivere la bellezza che Sandro mostrò nelle teste che vi si veggono; lequali con diuerse attitudini son girate, quale in faccia, quale in profilo, quale in mezo occhio, & qual chinata, & in piu altre maniere; et diuersità d'arie di giouanni; di vecchi; con tutte quelle strauaganzie che possono far conoscere la perfezzione del suo magisterio. Hauendo egli distinto le corti di tre Re, di maniera che e' si comprende, quali siano i seruidori dell'uno, & quali dell'altro. Opera certa mirabilissima; E per colorito, per disegno, e per componimento, ridotta si bella, che ogni Artefice ne resta hoggi marauigliato.

 

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