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Nella Guardaroba del S. Duca Cosimo sono di sua mano due teste di femmina in profilo bellissime; Vna dellequali si dice, che fu l'inamorata di Giuliano de' Medici fratello di Lorenzo e l'altra Madonna Lucrezia de' Tornabuoni moglie di detto Lorenzo. Nel medesimo luogo è similmente di man di Sandro vn Bacco, che alzando con ambe le mani vn barile, se lo pone a boccha, il quale è vna molto graziosa figura: E nel duomo di Pisa alla cappella dell'impagliata cominciò vn'assunta, con vn coro d'Angeli, ma poi non gli piacendo la lasciò imperfetta. In S. Francesco di Monte Varchi fece la tauola dell'altar maggiore: E nella Pieue d'Empoli da quella banda, doue è il S. Bastiano del Rossellino, fece due Angeli. E fu egli de' primi, che trouasse di lauorare gli stendardi & altre drapperie, come si dice, di commesse, perche i colori non istinghino, e mostrino da ogni banda il colore del drappo. E di sua mano cosi fatto, è il Baldachino d'Or S. Michele, pieno di Nostre Donne tutte variate, e belle. Il che dimostra quanto cotal modo di fare meglio conserui il drappo, che non fanno i mordenti, che loricidano, e dannogli poca uita, se bene per manco spesa, è piu in uso hoggi il mordente, che altro. Disegnò Sandro bene fuor di modo, e tanto, che dopo lui vn pezzo s'ingegnarono gl'Artefici d'hauere de suoi disegni. E noi nel nostro libro n'habbiamo alcuni, che son fatti con molta practica, e giudizio. Fu copiose di figure nelle storie, come si puo veder ne' ricami del fregio della croce, che portano a processione i frati S. Maria Nouella tutto di suo disegno. Meritò dunque Sandro gran lode in tutte le pitture, che fece, nellequali volle mettere diligenza, e farle con amore, come fece la detta tauola de' Magi di S. Maria Nouella, la quale è marauigliosa. E molto bello ancora un picciol tondo di sua mano: che si vede nella camera del Priore degl'Angeli di Firenze, di figure piccole, ma graziose molto, & fatte con bella considerazione. Della medesima grandezza, che è la detta tauola de' Magi n'ha vna di mano del medesimo, M. Fabio Segni, Gentil'huomo Fiorentino, nella quale è dipinta la Calunnia d'Apelle, bella quanto possa essere. Sotto la quale tauola, laquale egli stesso donò ad Antonio Segni suo amicissimo, si leggono hoggi questi versi di detto M. Fabio.